Sport e insulino-resistenza

8 luglio, 2024 ,

In breve, si tratta di una tecnologia promettente ma relativamente nuova nel mondo dello sport e attualmente non c’è consenso su come interpretare i dati. Sono necessari ulteriori studi per determinare se la disponibilità sistemica di glucosio (stimata dal glucosio interstiziale derivato dal CGM) sia significativa in relazione agli obiettivi sportivi, nonché per migliorare le nostre conoscenze sulla regolazione del glucosio in rapporto alle prestazioni sportive e alla salute generale.

Le tre principali strategie per il successo

Gli sportivi consumano più energia delle persone sedentarie. Hanno quindi un fabbisogno calorico più elevato, che si traduce in un maggior fabbisogno di carboidrati. Tuttavia, il momento in cui assumere i carboidrati in relazione all’esercizio fisico, la distribuzione dei carboidrati nell’arco della giornata e la scelta degli alimenti contenenti carboidrati sono aspetti fondamentali che bisogna considerare.

1) Il momento in cui si assumono i carboidrati

Per le persone attive è importante il momento in cui assumono i carboidrati. Gli atleti insulino-resistenti dovrebbero consumare quantità simili di carboidrati durante e dopo l’esercizio fisico rispetto agli atleti in buona salute. I carboidrati assunti durante un esercizio di resistenza prolungato di intensità moderata o elevata (> 60 minuti) sono utilizzati come carburante durante l’attività e non hanno effetti negativi sulla salute. Allo stesso modo, i carboidrati assunti subito dopo l’esercizio sono utilizzati per ricostituire le scorte di glicogeno nel fegato e nei muscoli e non influiscono sul controllo della glicemia.

2) Distribuzione dei carboidrati nell’arco della giornata

Per soddisfare il fabbisogno di carboidrati senza compromettere il controllo della glicemia, gli atleti dovrebbero consumare una quantità sufficiente di carboidrati durante e dopo l’esercizio fisico, poiché il consumo di carboidrati in questi momenti non influenza il livello degli zuccheri nel sangue. Durante il resto della giornata, dovrebbero cercare di consumare diversi piccoli pasti e spuntini per distribuire l’assunzione dei carboidrati ed evitare di consumarne troppi in una sola volta, poiché ciò potrebbe influire negativamente sul controllo della glicemia.

3) Tipi di carboidrati

Gli zuccheri semplici, come gel e bevande sportive, sono il carburante ideale per gli esercizi di resistenza prolungati o ad alta intensità, indipendentemente dal fatto che si abbia o meno il prediabete. Negli altri periodi, l’assunzione di carboidrati dovrebbe provenire principalmente da alimenti integrali ricchi di fibre, come frutta, verdura, cereali integrali e legumi.

In conclusione

In conclusione, gli atleti insulino-resistenti o prediabetici dovrebbero comunque assumere una quantità sufficiente di carboidrati, a condizione che siano ottimizzati i tempi di assunzione e la distribuzione dei carboidrati nell’arco della giornata. Dovrebbero scegliere gli zuccheri semplici durante l’esercizio fisico prolungato o ad alta intensità e scegliere alimenti integrali ricchi di fibre in porzioni controllate nel resto della giornata.

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Fonti

1) Lean et al. (2016) Sugar and Type 2 diabetes. British Medical Bulletin; 120:43–53.

2) Moore et Fielding (2016). Sugar and metabolic health: is there still a debate? Curr Opin Clin Nutr Metab Care;19(4):303-9.

3) Jeukendrup. Is sugar bad for athletes? https://www.mysportscience.com/post/is-sugar-bad-for-athletes

4) Flockhart et Larsen (2023). Continuous Glucose Monitoring in Endurance Athletes: Interpretation and Relevance of Measurements for Improving Performance and Health. Sports Med; 54(2):1-9.

5) Bowler et al. (2022) The Use of Continuous Glucose Monitors in Sport: Possible Applications and Considerations. Int J Sport Nutr Exerc Metab;33(2):121-132.

6) Jeukendrup. How can CGM be used? https://www.mysportscience.com/post/how-can-cgm-be-used

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Autori

Kathryn Adel
Kathryn è titolare di una laurea in kinesiologia e una in alimentazione, e di un master in alimentazione sportiva. È membro dell’OPDQ e dell’Academy of Nutrition and Dietetics. Atleta di mezzofondo, ha corso per la squadra olimpica di Montréal e il Rouge et Or. Kathryn è specializzata in alimentazione sportiva, perdita di peso, diabete, salute cardiovascolare e gastrointestinale. Kathryn ha molta esperienza con l'approccio FODMAP e ha completato la certificazione dell'Università Monash.

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