La Paprika, detta anche « pepe rosso », è una spezia in polvere ottenuta a partire dal frutto maturo, essiccato e macinato del peperone dolce con lo stesso nome. Questo legume è un parente vicino del peperone rosso comune, ma è un po’ più piccolo, meno carnoso e più saporito.
I peperoni e i peperoncini sono originari dell’America del Sud e Centrale. Via via che i conquistadores spagnoli e portoghesi si stabilivano e coltivavano le terre americane, scoprivano l’incredibile diversità di forme e dimensioni di peperoni e peperoncini, tanto più che sono semplici da incrociare, permettendo di creare delle nuove forme e tutta una gamma di sapori più o meno piccanti.
Le specie di peperoni più dolci trovarono la loro terra d’elezione nel sud dell’Europa, dove potevano essere utilizzati tutto l’anno, freschi, secchi, o in polvere, al posto del pepe, che era molto più costoso. In Ungheria, le condizioni climatiche sono ideali: primavera leggermente piovosa, estate secca e calda. Sono perciò gli ungheresi i veri specialisti della paprika, sia dolce che piccante.
Il sapore e la qualità variano a seconda che si utilizzi tutta o una parte della pianta; la paprika migliore si ottiene solamente a partire dai baccelli. Quando si aggiungono anche i semi, il gusto diventa più piccante e leggermente amaro. La parola paprika, adottata dagli ungheresi, ma che deriva dal serbo-croato «paprena», significa «quello che pizzica»,
Come per tutte le spezie, l’aroma perde d’intensità col tempo. E’ quindi preferibile comprarne delle piccole quantità che andranno conservate dentro un vasetto opaco, in un luogo fresco e al riparo dalla luce.
Ecco alcune delle ricette che mettono la paprika in primo piano:
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